Auguri di Natale 2024

Natale 2024
In attesa del Natale, memoriale della venuta dell’ Emmanuele il Dio-con noi, torno a porgere i miei auguri più sinceri per una festa celebrata nell’adesione concreta alla fede che professiamo e tentiamo di vivere giorno dopo giorno.
Spesso nel cammino di ognuno di noi si presentano il dubbio, la domanda di senso, di fronte ad uno scorrere del tempo apparentemente senza la presenza attiva di Dio che sostiene e dona il significato ultimo di ogni cosa; entrano così il timore e l’ansia del viaggio che, pur con fatica e impegno, non sembra dare i frutti attesi e gli incontri tanto desiderati.
In questo Natale, per me così denso di sentimenti, voglio condividere con tutti voi un pensiero che prende le fila da un racconto immaginario sul cammino del “quarto re” chiamato Artaban, o Altabarre, a seconda delle diverse versioni. Sì, un racconto immaginario, ma questo poco importa perché il simbolismo che accompagna questa figura esprime assai bene il nostro mondo, la nostra condizione umana di viaggiatori alla ricerca di gratificazione, alla ricerca del bene, alla ricerca del “sensus fidei” …
Artaban è il re che dovrà consegnare il dono più prezioso e che consiste in uno scrigno di pietre dal valore inestimabile. Il viaggio però non va secondo i piani e il nostro personaggio arriverà a destinazione solo dopo decenni. In quel momento sarà privo di tutto,
“avrà solo l’ostinazione di un ritardo che è stato il suo modo di attendere, di restare vigile, di cercare, lungo una peregrinazione in apparenza inconcludente, nel corso della quale il protagonista si imbatte anche in città stremate dal debito, prigionieri da riscattare, bambini da sottrarre alla strage, donne da restituire alla libertà” ….
Arriverà, quindi, nel giorni della passione e morte di quel Gesù che sembra avere inutilmente inseguito per una vita intera senza risultati ma che ora è lì che attende proprio lui.
Questo Natale possa essere luogo della consapevolezza che ogni nostro sforzo, di essere conformi alla Parola e fare la volontà di Dio, se pure apparentemente fallito, è già di per sé compimento del nostro cammino di perfezione e investimento di quel tesoro che è la nostra vita, dono inestimabile agli occhi di Dio che ha scelto l’imperfezione, il limite e la finitezza per raggiungerci e toccarci con la sua Grazia.
Il cammino di ognuno di noi sia non solo espressione di pace gioia e fraternità ma immagine concreta del Cristo: l’«Unto», il «Messia». Sia nostro compito, assunto nel Battesimo per opera dello Spirito, rivelare al mondo la vera Speranza. Attendiamo Colui che è già qui e che soltanto noi possiamo svelare.
Auguri in Cristo
Direttore I.S.R.P.C.
don Patrizio Carolini